eXpedition PRAMNOS
 
 
 
 
 
 

Il Pramnos è stato costruito a Moss nel 1938, contemporaneamente ad altre due navi sorelle, Vardø e Andenes. Iniziò la carriera sulla rotta mercantile Oslo-Kirkenes, ma allo scoppio della seconda guerra mondiale fu deputato alla linea Oslo-Havnnes per il trasporto del carbone a Svalbard. Nell’ottobre del 1941 fu requisito e navigò fino al 1944. Il 4 Maggio 1945 fu bombardato e affondato insieme alla Black Watch a kilbotn vicino Harstad , dai velivoli Avenger and Wildcat partiti dall’ HMS Queen, Searcher and Trumpeter. Recuperato nel 1947 dalla Tarangers Bergningsselskap e riparato a Akers mek. Tornò in servizio sulla linea mercantile Oslo-kirkenes dall’ aprile 1948 fino al 1966 quando fu rinominato Hestmannen . Nel 1967 fu venduto all'agenzia di trasporto Piræus greca che lo richiamò Pramnos. Sabato 12 Maggio 1973 sulla rotta Civitavecchia – Marina di Carrara, trasportando un carico di cemento, entrò in collisione con l’ M/S Tony e affondò nella zona di mare compresa fra L’Argentario e l’isola del Giglio. I naufraghi furono tratti in salvo dal moto peschereccio Nuova Giulia di orto Ercole.

Dopo la prima spedizione del 2005 è stata organizzata questa spedizione da Maurizio Ghiotti che ci ha invitati, visto la difficoltà dell'immersione. Tutti i componenti del Team sono scesi con Rebreather a Circuito Chiuso per aumentare la sicurezza dell'immersione che si svolgeva a 120 mt di profondità. Essendo 9 componenti abbiamo deciso di scendere in 3 gruppi distanziati di una mezzoretta l'uno dall'altro per agevolare le operazioni di vestizione/entrata. Il primo gruppo che è sceso capitanato da Aldo Ferrucci, il secondo gruppetto eravamo io e Fabrizio (NEP e CPZ) il terzo gruppetto capitanato da Lorenzo Del Veneziano.

La discesa nel blu ci ha portati dritti sulla centro della nave dove è presente una grandissima rete a strascico che si innalza fino a 85/90 mt rendendo un'effetto ottico molto suggestivo. Relitto bello ma veramente impegnativo... le lamiere ancora ben conservate con in alcuni punti dove si distingue la vernice... il tempo a disposizione a certe quote è veramente poco se pur programmato 20 minuti di fondo, il tempo di arrivare all'elica molto particolare appoggiata sulla sabbia e poi di ritorno verso il punto di risalita per effettuare un pò di decompressione... il prezzo da pagare per certe quote. Purtroppo la pressione eccessiva ha creato qualche problema alla spedizione, infatti ad Aldo è scoppiato un flash della macchina fotografica e a me sono scoppiati tutti e due i braccetti galleggianti della videocamera, quindi non ho potuto riprendere il relitto, ma la prossima volta non scoppierà più niente.

Un ringraziamento all'Argentario Divers capitanato da Simone Nicolini che con professionalità e competenza ci ha assitito durante tutta l'immersione impegnando tutto il diving per la buona riuscita della spedizione!

Istr.Trainer
Lorenzo Pestelli

 

 

 
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